La scorsa settimana abbiamo toccato un argomento importante, la domanda esistenziale: “Chi sono io?”
Spesso quella domanda ce la poniamo (o, peggio ancora, ci viene posta) quando siamo di fronte ad una grande scelta, come può essere quella dell’istituto superiore, dell’università o di un ambito lavorativo: come faccio a sapere cosa è meglio per me? Alcuni di noi potrebbero avere già le idee chiare, ma la maggior parte delle persone non è sempre così sicura di come vorrebbe essere in un ipotetico domani. Proviamo quindi a definire qualche metodo per prendere in mano il timone della propria vita.
Ci sono vie diverse per fare ordine tra i propri dubbi, pensieri e incertezze, e per fare una scelta sul proprio futuro è bene partire da quello che si conosce, ad esempio:
• Quali sono le mie passioni? Cosa mi fa dire “non vedo l’ora di farlo”? Può trattarsi di una materia scolastica o di un lavoro di cui si è fatta esperienza, ma l’importante è che ci faccia sentire carichi quando si ha la possibilità di farlo.
• Cosa facciamo per noi stessi? Molte cose nella vita ci vengono imposte da fuori; questo vale anche per scuola e lavoro, ma ci sono attività che scegliamo noi stessi di perseguire, e queste possono essere punti di partenza per fare la nostra scelta (se però si pensa di voler trasformare il proprio hobby in un lavoro, è bene ricordare che le priorità e gli obblighi cambiano quando si trasforma un piacere in un dovere).
• Cosa ci viene detto che siamo bravi a fare? A volte le altre persone riconoscono in noi dei doni o delle attitudini che noi invece ignoriamo: i complimenti che riceviamo possono essere indizi su quello che ci viene naturale.
Tuttavia, è sempre bene fare attenzione a distinguere tra un complimento (“Sei molto brav* in questo”) e un consiglio (“Dovresti fare questa cosa”), e riconoscere che entrambi non vogliono dire che siamo appassionati a qualcosa, ma piuttosto che siamo portati per farla. La passione rimane la chiave per le scelte riguardo al proprio futuro, poiché senza passione non si può pensare di fare un lavoro fatto bene, né tantomeno di farlo a lungo.
Quando si ha un’idea su quale percorso intraprendere è utile valutare bene le opzioni all’interno di quel percorso. Prendere in esame le possibilità che ci vengono offerte è l’altra componente chiave per avere una carriera appassionante e che non ci lasci stremati, pertanto è consigliabile:
• Visitare e leggere attentamente i siti web o opuscoli informativi degli enti in cui si è interessati ad entrare, per scoprire se l’offerta è compatibile con le nostre esigenze e i nostri interessi.
• Partecipare a giornate introduttive e open day, così da poter vedere con i propri occhi ciò che ci aspetta nel momento in cui decidiamo di entrare a far parte di una scuola o di un’azienda.
• Nell’eventualità di un colloquio conoscitivo, preparare domande per coloro che ci intervisteranno, al fine di chiarire dubbi o delineare le proprie future responsabilità e opportunità.
Ricordiamoci, infine, che per quanto ci si prepari al meglio non è mai garantita una scelta “corretta”. È possibile che una volta entrati dove si credeva si sarebbe stati bene ci si renda conto che così non è, ma non per questo bisogna disperarsi: ogni esperienza è utile e valida ai fini della nostra formazione personale, e anche se il cambiamento ci spaventa possiamo fare affidamento sulle risorse e le capacità che abbiamo coltivato e utilizzato per arrivare dove siamo. Un cambio di percorso di studio o di professione ci appare come un fallimento, ma è in realtà l’occasione di una rinascita e di un miglioramento della nostra vita. Sembra scontato, ma è proprio vero che sbagliando si impara.
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